Frate Rufino (accoglienza)

Esortazione di Papa Giovanni Paolo II

OFS Papa Giovanni Paolo II, il 19 giugno 1986, si rivolgeva all'Ordine Francescano Secolare in questi termini: « amate, studiate, vivete la vostra regola poiché i valori che sono in essa contenuti sono eminentemente evangelici. Vivete questi valori nella fraternità e viveteli nel mondo... Vivete questi valori evangelici nelle vostre famiglie... »

La Regola dell'Ordine Francescano Secolare

Capitolo I : L'ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

Articolo 1.

Tra le famiglie spirituali suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa, la famiglia francescana riunisce tutti i membri del popolo di Dio, laici, religiosi, sacerdoti, che riconoscono in essa una chiamata a segiure Cristo alla maniera e secondo lo spirito di Francesco d'Assisi.
In forme ed espressioni diverse, ma in comunione e reciprocità vitale, vogliono incarnare oggi, nella vita e nella missione della Chiesa, il carisma proprio di San Francesco d'Assisi.

Articolo 2.

Nel cuore di questa famiglia, un posto specifico è riservato all'Ordine Francescano Secolare; questo si presenta come una comunità orgnizzata e composta da tutte le fraternità sparse per il mondo e aperte a tutti i cristiani. Costoro, fratelli e sorelle, spinti dallo Spirito a realizzare, nella loro condizione secolare, la perfezione della carità, si impegnano a vivere secondo il Vangelo seguendo l'esempio di San Francesco e secondo questa regola riconosciuta dalla Chiesa.

Articolo 3.

Questa Regola ha come oggetto di adattare l'Ordine Francescano Secolare alle esigenze e alle attese della Chiesa, nelle condizioni del mondo attuale, come hanno fatto, successivamente, il « Progetto di vita » del 1221, che gettava le prime basi della Fraternità Secolare, e poi le « Regole » approvate dai Papi Nicola IV e Leone XIII.
L'interpretazione di questa Regola appartiene alla Santa Sede e l'applicazione concreta sarà fatta attraverso delle costituzioni generali e degli statuti particolari.

Capitolo II : FORMA DI VITA

Articolo 4.

La Regola e la vita dei laici francescani è la seguente: VIVERE IL VANGELO di nostro Signore Gesù Cristo seguendo gli esempi di San Francesco di Assisi, che fece di Cristo l'ispiratore e il centro della sua vita con Dio e con gli uomini.
Cristo, dono dell'amore del Padre, è la via verso il Padre; è la Verità nella quale ci fa entrare lo Spirito Santo; è questa vita che è venuto a portare in abbondanza.
I laici francescani si applicheranno ad una lettura frequente del Vangelo, passando dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo.

Articolo 5.

Cercheranno di scoprire la persona viva e agente di Cristo nei loro fratelli, nella Sacra Scrittura, nella Chiesa, nella liturgia. Nella loro vita eucaristica saranno ispirati ed orientati da quella fede che faceva scrivere a San Francesco: « In questo mondo non vedo sensibilmente niente del Figlio di Dio Altissimo, tranne i suo santissimo Corpo e il suo santissimo Sangue ».

Articolo 6.

Morti e resuscitati con Cristo nel battesimo che li rende MEMBRA VIVE DELLA CHIESA, sono ancora più profondamente uniti ad essa attraverso il loro impegno. Si sforzeranno, quindi, di essere i testimoni attivi della sua missione tra gli uomini, annunciando Cristo attraverso la vita e la parola.
Ispirati da San Francesco e chiamati con lui a rinnovare la Chiesa, si impegneranno a vivere in piena comunione con il Papa, i vescovi, i sacerdoti, in un dialogo fiducioso e aperto di creatività apostolica.

Articolo 7.

Come « fratelli e sorelle di penitenza », in ragione stessa della loro vocazione, animati dal dinamismo del Vangelo, conformeranno il loro modo di pensare e di agire a quello di Cristo, grazie a quel cambiamento interiore radicale che il Vangelo chiama « conversione »; questa, a causa della fragilità umana, deve essere ripresa tutti i giorni.
Su questo cammino di rinnovamento interiore, il sacramento della riconciliazione è nello stesso tempo segno privilegiato della misericordia del Padre e fonte di grazie.

Articolo 8.

Gesù fu il vero adoratore del Padre: secondo il suo esempio, faranno della preghiera e della contemplazione l'anima della loro vita e del loro agire.
Per rivivere in essi i misteri della vita di Cristo, che partecipino alla vita sacramentale della Chiesa, soprattutto all'Eucarestia; si uniranno anche alla preghiera liturgica, in una delle forme che essa propone.

Articolo 9.

Francesco ebbe un amore di predilezione per la Vergine Maria, l'umile serva del Signore, sempre disponibile alla sua parola e alle sue chiamate; la volle come protettrice e avvocata della sua famiglia. I laici francescani le testimonieranno un amore fervente imitando la sua disponibilità totale e attraverso la preghiera fiduciosa e attenta.

Articolo 10.

In comunione con l'obbedienza redentrice di Gesù, che mise la sua volontà in quella del Padre, terranno fede agli impegni propri alla loro condizione personale, nelle diverse situazioni della vita; inoltre, seguiranno il Cristo povero e crocefisso, rendendogli testimonianza, fino nelle difficoltà e nelle persecuzioni.

Articolo 11.

Cristo, riponendo fiducia nel Padre suo, ha scelto per se stesso e per sua Madre una vita povera e umile, manifestando al contempo nei riguardi del mondo creato un'attenzione piena di stima e di rispetto. Allo stesso modo, i laici francescani faranno uso con DISTACCO DELLE RICCHEZZE MATERIALI che potrebbero possedere, ben coscienti del fatto che, secondo il Vangelo, non sono altro che amministratori dei beni che hanno ricevuto in favore dei figli di Dio.
Cosi', nello spirito delle Beatitudini, « pellegrini e stranieri » in cammino verso la casa del Padre, avranno cura di liberarsi da OGNI DESIDERIO DI POSSESSO E DI DOMINIO.

Articolo 12.

Testimoni del mondo a venire e fedeli alla loro vocazione, si sforzeranno di conquistare la purezza di cuore, al fine di essere più liberi per amare Dio ed i loro fratelli.

Articolo 13.

In ogni uomo il Padre dei Cieli vede i tratti di suo Figlio, primogenito di una moltitudine di fratelli; allo stesso modo, i laici francescani acoglieranno con un cuore umile e cortese ogni uomo come un dono del Signore ed un'immagine di Cristo.
IL SENSO DELLA FRATERNITA' li disporrà a considerare con gioia come loro eguali tutti gli uomini, soprattutto i più piccoli, per i quali cercheranno di creare delle condizioni di vita degne di creature riscattate da Cristo.

Articolo 14.

Con tutti gli uomini di buona volontà, essi sono chiamati a COSTRUIRE UN MONDO PIU' FRATERNO E PIU' EVANGELICO, affinché avvenga il Regno di Dio. Coscienti del fatto che « chiunque segua Cristo, uomo perfetto, diviene lui stesso più uomo », eserciteranno con competenza le loro proprie responsabilità in uno spirito cristiano di servizio.

Articolo 15.

Attraverso la testimonianza della loro vita e attraverso delle iniziative coraggiose, sia individuali che comunitarie, che si rendano presenti per promuovere la giustizia, particolarmente nel campo della vita pubblica e che non esitino ad impegnarsi, per questo, in delle opzioni concrete e coerenti con la loro fede.

Articolo 16.

Stimeranno il lavoro come un dono e come un mezzo per partecipare alla creazione, alla redenzione e al servizio della comunità umana.

Articolo 17.

Nella loro famiglia, vivranno lo spirito francescano di pace, di fedeltà e di rispetto della vita, cercando di farne, con questo, il segno di un mondo già rinnovato in Cristo.
Specialmente gli sposi, vivendo le grazie del matrimonio, manifesteranno nel mondo l'amore di Cristo per la sua Chiesa. Attraverso un'educazione cristiana, semplice e aperta, attenti alla vocazione di ciascuno, seguiranno gioiosamente con i loro figli il loro itinerario umano e spirituale.

Articolo 18.

Che rispettino anche le creature, animate e inanimate, poiché « esse ci parlano di Dio Altissimo »; che cerchino di passare dalla tentazione di abusarne ad una concezione francescana di fraternità che si estende a tutto l'universo.

Articolo 19.

PORTATORI DELLA PACE, che sanno di dover costruire incessantemente, cercheranno nel dialogo le vie dell'unità e dell'intesa fraterna, avendo fiducia nella presenza del germe divino nell'uomo e nella potenza trasformante dell'amore e del perdono.
Messaggeri di gioia perfetta, in ogni circostanza si adopereranno attivamente a portare agli altri la gioia e la speranza.
Membra di Cristo resuscitato, che dona il suo vero senso a nostra sorella la morte, attendono nella serenità l'incontro definitivo con il Padre.

Capitolo III : LA VITA IN FRATERNITÀ

Strutture della fraternità

Articolo 20.

L'Ordine Francescano Secolare raggruppa le fraternità a diversi livelli: locale, regionale, nazionale e internazionale. Queste fraternità hanno ciascuna la propria personalità morale nella Chiesa. Esse sono unite e legate tra loro secondo le norme previste da questa Regola e le Costituzioni.

Articolo 21.

A livelli diversi, ogni fraternità è animata e diretta da un Consiglio ed da un Responsabile, eletti dai membri impegnati, secondo le Costituzioni.
Questa carica, che è temporanea, è un servizio di disponibilità e di responsabilità nei riguardi della fraternità e di ciascuno dei suoi membri.
Le fraternità si danno delle strutture interne che possono variare secondo i bisogni dei loro membri e delle regioni, sotto la guida del Consiglio rispettivo, in accordo con le Costituzioni.

Articolo 22.

La fraternità locale deve essere istituita ufficialmente; essa diventa la cellula base di tutto l'Ordine e segno visibile della Chiesa, che è comunità di amore. Essa deve essere un luogo privilegiato che permette ai suoi membri di approfondire il loro senso ecclesiale, di far sbocciare la chiamata francescana di cui sono portatori e di animare la loro missione di apostolato nel mondo.
Ingresso in fraternità

Articolo 23.

Colui che chiede di entrare nell'Ordine Francescano Secolare, si rivolga alla fraternità locale; la risposta appartiene al consiglio.
L'ingresso nella fraternità si fa per tappe. Queste comportano: un tempo di iniziazione, un periodo di formazione di almeno un anno e, infine, l'impegno a vivere secondo la Regola. Questi sono, tra l'altro, un cammino ed una progressione che devono marcare anche il modo di vita di tutta la Fraternità. Per quanto riguarda l'età richiesta per l'impegno e il segno di appartenenza alla fraternità, ci si terrà alle norme fissate dallo statuto.
L'impegno, di sua natura, è definitivo.
I fratelli o le sorelle che si trovassero in difficoltà particolari potranno, attraverso un dialogo fraterno, esporre i loro problemi al consiglio della loro fraternità locale. Questo consiglio è competente per tutto quanto riguarda il ritiro o il rinvio dei membri della fraternità, secondo le modalità precisate nelle costituzioni.
Gli incontri: luoghi di comunione.

Articolo 24.

Per intensificare la comunione tra i membri della Fraternità, il consiglio organizzerà delle riunioni periodiche e degli incontri frequenti, non solo tra i membri della Fraternità, ma anche con altri gruppi francescani, in particolare di giovani, cercando i mezzi più appropriati per sviluppare la vita francescana ed ecclesiastica e per stimolare ciascuno a una vita sempre più fraterna.
Attraverso la preghiera, questa comunione fraterna si estenderà ai fratelli ed alle sorelle defunti.

Articolo 25.

Le spese di ogni sorta (funzionamento, onorari, mutua assistenza, etc.) occasionati dalla vita della fraternità saranno, in uno spirito comunitario e fraterno, a carico dei fratelli e delle sorelle, che apporteranno ciascuno un contributo proporzionato alle loro risorse. Le fraternità locali non mancheranno di partecipare alle spese dei consigli dei diversi livelli.

Articolo 26.

In segno concreto di reciprocità vitale, di comunione e di corresponsabilità, i consigli, a diversi livelli e conformemente alle disposizioni previste nelle costituzioni, cercheranno dei religiosi capaci e preparati per l'assistenza spirituale. Per questo si rivolgeranno ai superiori delle quattro famiglie francescane, con le quali, da secoli, la Fraternità Secolare è in relazione viva e fraterna.
Per favorire la fedeltà al carisma francescano e a questa regola, e per un aiuto più grande alla vita della Fraternità, il responsabile farà attenzione, nel momento stabilito, a domandare ai superiori competenti un religioso per la revisione di vita - visita pastorale - e ai responsabili laici competenti, la visita fraterna, in accordo con il consiglio e in conformità con le Costituzioni.

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Realizzato da www.pbdi.fr Illustrazione di Laurent Bidot Traduzione : Elisabetta Daturi